La forma dell'Abbraccio

Progetti territorio e ambiente

A.S: 2024/2025

Progetto Realizzato

Presentazione

Durata

dal 09 settembre 2024 al 16 maggio 2025

Descrizione del progetto

Il video emozionale “La Forma dell’Abbraccio” mostra una gestualità profonda quale quella dell’abbraccio, gesto di amore e intesa, scomposta nelle sue fasi in modo che tale gesto possa essere ripetuto, pensato, immaginato e agito da chiunque venga a conoscenza del progetto.

L’introduzione alla performance del video è un’animazione che delinea il segno grafico essenziale generativo della forma dell’abbraccio. Il video emozionale è un manuale di istruzione per vivere intensamente l’abbraccio, per richiamarlo quando è necessario come gesto che si apre alla Pace: la “Pace Preventiva” come suggerito dall’artista Michelangelo Pistoletto con la sua arte generativa del Terzo Paradiso. Nel video compaiono studenti di varie età che sono stati accompagnati dai loro docenti in un percorso interiore che si esprime con azioni intenzionali scomposte e ricomposte per diventare parte di un tutto di senso.

Fase 1 L’INDIVIDUALITÀ

L’IO e il TU esistono nello spazio e nel tempo, si muovono, ma non si incontrano.

Fase 2 L’INCONTRO

Ad un certo momento l’IO e il TU si notano, si accorgono di appartenere allo stesso spazio e allo stesso tempo, si guardano, si tendono.

Fase 3 LA TRASFORMAZIONE

L’IO e il TU sperimentano l’avvicinamento, la ricerca di contatto, un linguaggio comune, il modificarsi per intendersi.

Fase 4 LA CONTEMPLAZIONE

Il contatto genera il NOI nella Forma dell’Abbraccio, l’immobilità nel gesto creato che ispira intesa, amore, speranza, benessere, bellezza nello spazio e nel tempo di Pace.

Fase 5 LA SAGGEZZA DEL RITORNO

L’IO e il TU sciolgono l’abbraccio e sono consapevoli l’uno dell’altro; il NOI è “tracciato”, è l’Umanità, un grande cerchio modellato all’abbraccio e dall’abbraccio. Il ritorno ad essere IO e TU è ora una dimensione saggia; una spirale dinamica che raccoglie il fuori e lo porta dentro.

Obiettivi

    • Valorizzare il gesto dell’abbraccio come linguaggio universale di pace e connessione umana, scomponendolo in una sequenza consapevole di fasi che possano essere osservate, interiorizzate e replicate da chiunque.
    • Promuovere la "Pace Preventiva"attraverso l’arte, ispirandosi alla visione di Michelangelo Pistoletto e al concetto del Terzo Paradiso, facendo dell’abbraccio un simbolo tangibile di riconciliazione, ascolto e trasformazione relazionale.
    • Educare alla consapevolezza emotiva e corporea, guidando studenti di diverse età in un percorso espressivo e riflessivo che integra il movimento, il contatto, la contemplazione e la saggezza dell’incontro umano.
    • Offrire uno strumento didattico e performativo– il video emozionale – che funga da manuale visivo per imparare a vivere l’abbraccio non solo come gesto fisico, ma come esperienza simbolica e trasformativa.
    • Incoraggiare l’esplorazione del sé e dell’altroattraverso le cinque fasi (Individualità, Incontro, Trasformazione, Contemplazione, Saggezza del ritorno), intese come tappe di un viaggio relazionale e umano verso il riconoscimento dell’altro come parte di sé.
    • Stimolare un senso di comunità e appartenenza, evidenziando come il passaggio dall’IO e TU al NOI rappresenti la nascita di un’Umanità consapevole, capace di generare bellezza, benessere e speranza attraverso gesti semplici ma profondi.
    • Diffondere una nuova estetica dell’abbracciocome forma artistica e pedagogica, che unisce gesto, pensiero, emozione e impegno etico, con ricadute concrete nella vita quotidiana e nella cultura della convivenza.

Luogo

Scuola Primaria Anna Frank (sede) Via Manzoni, 11 - 10040 Druento (TO)

Responsabile

Risultati

Il progetto “La Forma dell’Abbraccio” ha generato esiti significativi e profondi in tutte le fasce d’età coinvolte, dimostrando come anche un gesto semplice, se guidato con consapevolezza, possa diventare strumento educativo, relazionale e trasformativo.

Nella scuola dell’infanzia, i bambini hanno iniziato a scoprire il linguaggio del corpo come forma di espressione e relazione. Attraverso giochi guidati, attività motorie e momenti di ascolto, hanno imparato a riconoscere le parti del proprio corpo, a muoversi nello spazio e soprattutto a percepire l’altro. L’abbraccio, scomposto nelle sue fasi, è diventato per loro una scoperta emozionante: un gesto che comunica affetto, fiducia e vicinanza. Alcuni bambini, inizialmente più timidi o restii al contatto, hanno progressivamente mostrato apertura, riuscendo ad abbracciare con intenzione e gioia. Il lavoro ha favorito anche lo sviluppo del linguaggio emotivo: i bambini hanno imparato a dare un nome a ciò che provano, a riconoscere nel gesto dell’abbraccio una forma di “cura” reciproca.

Nella scuola primaria, l’approccio si è fatto più strutturato. I bambini hanno iniziato a riflettere sul significato dell’abbraccio come gesto di pace e amicizia, capace di unire le persone e superare le distanze. Il percorso ha stimolato la cooperazione: in classe, i bambini hanno lavorato in coppie o in piccoli gruppi, imparando a mettersi in ascolto dell’altro, ad aspettarlo, ad accoglierlo nel gesto condiviso. Le fasi dell’abbraccio – dall’individualità all’incontro, fino alla contemplazione e al ritorno – sono diventate tappe interiori, vissute con crescente consapevolezza. In molti casi, gli insegnanti hanno rilevato un miglioramento nei rapporti tra pari, una maggiore empatia e la capacità di gestire piccoli conflitti quotidiani attraverso l’ascolto e il contatto rispettoso.

Nella scuola secondaria, il progetto ha assunto una valenza più simbolica e riflessiva. Gli studenti hanno affrontato il tema dell’abbraccio anche in chiave filosofica, artistica e sociale, riflettendo sul suo potenziale comunicativo e trasformativo. L’introduzione al concetto di “Pace Preventiva”, ispirato all’opera di Michelangelo Pistoletto, ha offerto l’occasione per affrontare questioni attuali e universali: la necessità di prevenire il conflitto attraverso relazioni autentiche, la costruzione del NOI come spazio collettivo di cura e responsabilità. Gli studenti hanno partecipato attivamente con contributi originali – testi poetici, performance, brevi video – dimostrando non solo creatività, ma anche profondità di pensiero. Il progetto ha favorito una rinnovata consapevolezza del corpo come veicolo di comunicazione sincera e ha aiutato molti ragazzi a uscire dalla rigidità relazionale tipica dell’adolescenza, aprendosi al contatto, al dialogo, alla contemplazione dell’altro.

In tutte le età, il gesto dell’abbraccio è stato vissuto non solo come atto spontaneo, ma come esperienza educativa, in grado di generare bellezza, appartenenza e pace. Il progetto ha tracciato nei corpi e nelle menti dei partecipanti una nuova forma di relazione, più attenta, più profonda, più umana.

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